Anello in Lapislazzulo

Da dove arrivano?
I nostri anelli, bracciali, collane e ciondoli tibetani vengono fatti a mano (sono pezzi unici e vintage) in un remoto monastero Nepal e Tibet come da antica Tradizione.
Sono molte le immagini che il web ci propone infatti delle donne di questa regione agghindate con grandi e bellissimi collier in argento indiano e pietre dure: seppur poverissime infatti sono l'emblema e la fusione tra Spiritualità e quotidianità. Portando questi meravigliosi gioielli al collo o ai polsi proteggono loro stesse, la loro casa e la loro famiglia da demoni ed energie negative.
Era ed è ancor oggi essenziale perciò indossarli e tramandarli di generazione in generazione. 

Come vengono fatti? 
La Tradizione vuole che in particolare tre pietre preziose (Lapislazzulo, corallo e turchese) vengano incastonate in strutture molto ben articolate di argento indiano e lavorate con il canto di Mantra in sottofondo, soprattutto il Mani Padme Hum tibetano.
Il lapislazzulo è connesso ai Chakra Superiori e lavora sulla connessione con il divino. Il corallo lavora sui primi tre Chakra e sul radicamento. Il turchese invece è da sempre ed in tutte le culture antiche del mondo il talismano per eccellenza: protegge, pulisce, attira abbondanza.
Non è un caso che della lavorazione di questi antichi manufatti non possediamo né video né immagini poiché si rispetta ancora profondamente la ritualità sacra di questi momenti. 

Come si indossano? 
Come i Japa Mala, a meno che non si tratti di Rudraksha, non vi sono momenti particolari nei quali indossarli: i nostri gioielli sono imperfetti e antichi (anni 50-70) e rispettano l'idea che ci proteggano ovunque noi andiamo risultando perciò un ottimo regalo per se stessi e per amiamo.