
Come creare il tuo Spazio Sacro personale ovunque desideri
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Avete mai visto “Mangia, Prega, Ama” film diretto da Ryan Murphy con protagonista Julia Roberts?
E più esattamente uno dei primi frame, di quando la protagonista incontra uno squattrinato e giovanissimo attore che la inoltra al concetto di Spiritualità e connessione con il divino mostrandole l’altare dedicato alla sua Guru nella sua casa? Bene, quello è ciò che i tibetani chiamano Gompa o ciò che i nostri più vicini Greci chiamavano Naos, ossia parte più intima di un tempio.
La pratica della costruzione di un proprio Gompa personale in casa o nel proprio luogo di lavoro dov’è possibile, non rappresenta però una mera pratica New Age né una moda filo-religiosa in voga tra gente dagli stili di vita alternativi.
Essa è una di quelle azioni ataviche e primordiali connesse all’essere umano di ogni latitudine e longitudine che ci permette il Ricordo di Sé, per dirla alla Jung.
In ogni bacino culturale antico o attuale che sia, possiamo godere di diversissimi generi di altari dedicati principalmente: ai propri avi, a immagini votive di riferimento e Maestri cui ispirarci.
Iniziamo a comprendere dunque come un altare non costituisce soltanto il Ricordo di qualcosa ma soprattutto l’aderenza ad una parte (sacra) di noi che possa essere coltivata ogni giorno e senza l’intermediazione di nessuno, un’àncora, una bussola che ci permette il ri-direzionamento, il radicamento e la possibilità di non perderci nei momenti più burrascosi.
Certamente il mondo asiatico presenta il maggior numero di Gompa che iconograficamente conosciamo: il Giappone ed il culto degli antenati con i suoi grandi kakemono trasmessi di generazione in generazione, lo Sri Lanka e le sue immense grotte dipinte d’oro con statue del Buddha nel momento del Risveglio , la Cina ed i suoi tantissimi Bodhisattva, il Tibet con ruote di preghiera, mandala e preziosissimi Thangka ed infine l’India con il suo pantheon di divinità colorate ed antropomorfe ognuna epifania di una sfaccettatura dell’Universo e dell’essere umano (proprio come mostrato nel film di Murphy).
Ma dopo aver spiegato le ragioni antropologiche ed ontologiche del perché un Gompa sia così fondamentale, proviamo a darne linee guida per il suo assemblaggio: come comporne uno?
- chiedersi innanzitutto cosa si vuole “ricordare” attraverso il proprio Gompa: esso sarà uno spazio sicuro circoscritto dell’ambiente nel quale ritirarsi, stare, meditare, pregare, connettersi a se stessi.
- raccogliere icone (immagini, fotografie, scritti, statue, dipinti, tessuti, oggetti di vita quotidiana) che siano collegati al proprio intento e alla propria storia personale
- in ogni altare che si rispetti dovrebbero essere presenti tutti gli Elementi del Macrocosmo: candele per il Fuoco, incenso o resine per l’Aria, profumi per l’Etere, una ciotola per l’Acqua ed infine statue, sabbie, ciottoli, pietre, minerali per la Terra a ricordarci l’interrelazione tra tutto ciò che esiste (Tantrika)
- durante la composizione del proprio Gompa è utile adoperare musica o mantra in sottofondo che creino il background energetico giusto
(se vuoi un consiglio clicca qui > https://open.spotify.com/playlist/34xpjd8btVKvcdSlo5uL5e?si=73f76630fe604af9 )
- ricordarsi di “tener vivo” il proprio spazio cercando di tenerlo pulito ed in ordine il più possibile magari offrendogli fiori, piante ed altri elementi naturali con costanza, a ricordarci l’impermanenza e la mutabilità di tutte le cose, principio regolatore dell’Universo.
- dove dovrebbe essere collocato? Ovunque tu voglia, meglio però se in un angolo appartato, silenzioso e tranquillo dell’abitazione, non particolarmente esposto al via vai di gente e dunque ad una caotica contaminazione energetica
- non in ultimo: essere sinestetici e sincretici. Un Gompa non vuol essere non un atto religioso ma una pratica quotidiana per il proprio ben-Essere psicofisico in primis. Quindi via libera alla commistione ed intersezione di più culture al suo interno nonché all’immersione sensoriale totale che ci aiuterà a sentire quanto antichi e provenienti da una stessa matrice siamo.
“La parte di Felicità che si trova in ogni Piacere della Vita Quotidiana è presa di Coscienza di chi si è”
Abhinavagupta
Enjoy It!